Morto lo scrittore Umberto Eco. Ci mancherą il suo sguardo sul mondo
Filosofo, padre della semiotica, scrittore, docente universitario, giornalista, corsivista felice, esperto di libri antichi: in ciascuna delle sue anime Umberto Eco, scomparso ieri a 84 anni, era una stella internazionale. Eco ha rivoltato il costume culturale italiano, imponendo agli standard accademici antichi una originalità culturale rivoluzionaria.
La conferma della scomparsa dell'autore de "Il nome della Rosa" e de "Il pendolo di Foucault" è stata data dalla famiglia a Repubblica. La morte è avvenuta alle 22.30 di ieri sera nella sua abitazione.
Umberto Eco ha scritto numerosi saggi di estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo. Tra questi il già citato "Il nome della Rosa", uscito nel 1980 e diventato in brevissimo tempo un bestseller internazionale con 14 milioni di copie vendute, traduzioni in oltre cento lingue, una trasposizione cinematografica che ha vinto 4 David di Donatello nel 1987, e "Il Pendolo di Foucault", del 1988. Dal 12 novembre 2010 era socio dell'Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.
L'ultimo suo libro, pubblicato nel 2015, proprio il giorno del suo compleanno, è stato "Anno Zero" , uscito per i tipi della da Bompiani. Un libro ambientato nel 1992 che parla di una immaginaria redazione di un giornale, con forti riferimenti alla storia politica, giornalistica, giudiziaria e complottistica italiana, da Tangentopoli a Gladio, passando per la P2 e il terrorismo rosso.
L'ultima sua intervista, invece, fu per Repubblica lo scorso Novembre, quando lo scrittore decise insieme a Sandro Veronesi, Hanif Kureishi, Tahar Ben Jelloun ed altri di non pubblicare più per il nuovo colosso Mondadori-Rcs controllato da Segrate, pur essendo tra i migliori della scuderia Bompiani. E di seguire Elisabetta Sgarbi in una nuova avventura, la casa Editrice "La nave di Teseo".
Di questa nuova impresa Umberto Eco raccontava: "si sono incontrate per non capirsi Elisabetta Sgarbi e Marina Berlusconi, non donne incompatibili e incomunicabili per ideologia, ma per antropologia. È da quell'incontro che è nata La Nave di Teseo". Due legni arcuati e all'insù come simbolo, la nuova case editrice finanziata dagli scrittori, a partire dai due milioni messi proprio dallo scrittore che, faceva progetti con l'entusiasmo e i rischi di un ragazzo, pur sapendo di avere ormai 84 anni (ancora da compiere): "Perché il progetto è l'unica alternativa alla Settimana Enigmistica, il vero rimedio contro l'Alzheimer". Velleitari? Peggio, siamo pazzi" concludeva l'intervista.
L'ultimo suo libro, "Pape Satàn Aleppe" uscirà quest'anno. Dovrebbe uscire quest'anno con la nuova casa editrice di Elisabetta Sgarbi, La Nave di Teseo, l'ultimo libro di Umberto Eco, 'Pape Satàn Aleppe' saggio che raccoglie Le bustine di Minerva (la rubrica di Eco sull'Espresso) dal 2000 a oggi (l'ultima del 27 gennaio dedicata alla mostra sul bacio di Hayez), legate al tema della società liquida e dei suoi sintomi. "Pape Satán Aleppe", citazione evidentemente dantesca che non vuole dire niente e dunque abbastanza "liquida" per caratterizzare la confusione dei nostri tempi''.
"Nomina nuda tenemos. Addio professore". E' il twitter di Roberto Saviano che esprime il suo cordoglio per la morte di Umberto Eco citando l'ultima frase de Il Nome della Rosa.
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